Energie rinnovabili

In Germania stabiliti nuovo record di energia rinnovabile: 78% del fabbisogno da fonti green

Record di energia rinnovabile il 25 luglio in Germania anche grazie alle condizioni meteo perfette

3 agosto 2015 19:26 - Peppe Caridi

La Germania ha superato il suo record di energia rinnovabili: sabato 25 luglio ha coperto il 78% del suo fabbisogno con l’energia prodotta da sole, vento, acqua e biomasse. Energia eolica e solare hanno prodotto 40,65 gigawatt, ma grazie al contributo di energia idroelettrica e biomasse il totale di energia green prodotta e’ salito a 47,9 GW Il nuovo record e’ stato possibile grazie alla bassa domanda di energia legata alla chiusura settimanale delle fabbriche e al meteo particolarmente favorevole: al nord il forte vento ha permesso di sfruttare le turbine eoliche, che in Germania si concentrano proprie nell’area settentrionale, mentre al sud la bella giornata di sole ha consentito ai pannelli fotovoltaici, installati in maggioranza nelle zone meridionali, di trasformare in elettricità l’energia solare. Il record precedente, con il 74% del fabbisogno coperto da energie 

italia quarta nella gestione dei sussidi per le rinnovabili

E' una classifica che si riferisce ai dati di due anni fa. Ma anche se andrebbe aggiornata, sfata qualche mito sulla consistenza dei sussidi alle fonti energetiche, sia in Italia che in Europa, sia in favore delle fonti rinnovabili, sia su quelle tradizionali. Lo studio porta la firma della Commissione Ue e prende in esame tutti gli incentivi e i sussidi in favore delle fonti energetiche.

Dal documento risulta che l'Italia è "soltanto" quarta nella classifica tra i 28 paesi membri per il volume dei sussidi pubblici, con una quota di 10,36 miliardi di euro. E' preceduta dalla Germania, che ne spende più del doppio (25,47 miliardi); seconda ma con quasi la metà dei sussidi, è la Gran Bretagna (13,28 miliardi), seguita al terzo posto dalla Spagna (10,43 miliardi) che precede di misura l'Italia. A seguire, al quinto posto, la Francia (7,25 miliardi), poi il Belgio (3,28 miliardi), l'Olanda (2,74 miliardi) e la Svezia (2,69 miliardi)

Ancora più interessante la suddivisione per singole fonti di energia. Prendiamo il gas naturale: in questo caso l'Italia è al primo posto con 600 milioni concessi agli operatori, seguita da Spagna (500 milioni) e Germania (490). Il nostro paese si conferma al primo posto anche per il geotermico (40 milioni), al secondo per l'idroelettrico (760 milioni, prima la Francia con 1,26 miliardi) e per le biomassa (920 milioni, prima la Germania con 4,18 miliardi), e terza per il nucleare (150 milioni, prima Gran Bretagna con 2,770 miliardi).

I dati hanno ovviamente una spiegazione. L'Italia ha il parco di centrali a ciclo combinato (a gas) più grande d'Europa e concede un aiuto agli operatori che in questo momento hanno gli impianti per lo più fermi a causa della crisi e concede aiuti ai grandi consumatori industriali di gas. I sussidi al nucleare sono pagati in bolletta dai consumatori per lo smantellamento e lo smaltimento delle scorie.

L'Italia è poi quarta sul fronte degli aiuti al solare (750 milioni, prima la Germania con 5,470 miliardi), eolico onshore (770 milioni, prima sempre la Germania con 3,060 miliardi), e sesta per il carbone (250 milioni, prima ancora la Germania con 3,100 miliardi). Da rivedere il dato sul solare, perché dopo il 2012 sono entrati in funzione decine di nuovi impianti e il conto totale degli incentivi al settore è molto più alto.

Complessivamente, in Europa, la maggior parte dei sussidi degli stati membri sono andati alle rinnovabili così suddivise: solare (14,7 miliardi), eolico onshore (10,1 miliardi), poi biomassa (8,3 miliardi) e idroelettrico (5,2 miliardi). Sulle fonti tradizionali, invece, il più sussidiato è il carbone (10,1 miliardi), seguito dal nucleare (7 miliardi), e dal gas naturale (5,2 miliardi).

Record rinnovabili in Germania: per la prima volta sono la principale fonte di elettricità

Lo storico sorpasso dell'energia pulita nel corso del 2014: copre il 26 per cento della fornitura necessaria alla prima economia europea. L'obiettivo ambizioso è di arrivare al 60 per cento nel 2035. Al secondo posto, per ora, resta la peggiore delle fonti fossili

Le energie rinnovabili sono state la prima fonte di fornitura di elettricità nel 2014. Parte da questo dato di fatto, sulla base dello studio del think-tank berlinese Agora Energiewende, ilFinancial Times per descrivere l'incredibile passaggio verso l'energia pulita della principale economia europea.

Circa il 26 per cento della generazione tedesca è giunto da fonti green, in crescita dal 24 per cento che si era registrato nel 2013. La quota è cresciuta di otto volte rispetto ai dati del 1990. Non è però tutto rose e fiori, se si guarda all'ambiente. Il sistema tedesco, infatti, è ancora pesantemente dipendente dalla lignite, una delle peggiori fonti fossili, che copre il 25,6 per cento della generazione di elettricità dello scorso anno. Il gas, che porta con sé anche i noti problemi geopolitici legati alla Russia, pesa per il 9,6 per cento, in calo dal 10,7 del 2013.

Il Ft ricorda che sotto il ome di Energiewende va una ambiziosa politicatransizione energetica, in base alla quale la prima economia del Vecchio continente punta a generare fino a60 per cento di  energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035. Un cambiamento che è stato accompagnato dall'addioal nucleare e dall'alta incentivazione al green. Tutte le centrali nucleari tedeschesaranno spente entro il 2022nell'ambito dei piani annunciati

https://www.repubblica.it/economia/2015/01/07/news/record_rinnovabili_in_germania_per_la_prima_volta_sono_la_principale_fonte_di_elettricit-104459775/

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