Produzione Alimentare e Sistema Economico

La produzione e la lavorazione degli alimenti causano circa il 30% dell’inquinamento ambientale derivante dalle nostre azioni di consumo. L’inquinamento ambientale dovuto alla produzione e alla lavorazione di alimenti, vede coinvolti diversi gruppi di persone nella catena che parte dalla coltivazione e arriva fino allo smaltimento dei rifiuti. Tutti coloro che sono coinvolti in questo ciclo vitale possono quindi contribuire direttamente all’ecologizzazione del processo. A tale scopo esistono le seguenti opzioni che dovrebbero, per quanto possibile, essere sfruttate tutte contemporaneamente:
  • Ecologizzazione dei processi di produzione: in questo punto rientrano ad es. l’agricoltura ecologica, la riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci, carburanti e concimi, il risparmio di energia durante la lavorazione, la refrigerazione e la preparazione, l’ottimizzazione dei trasporti e la riduzione degli scarti di lavorazione e di alimenti andati a male ecc.
  • Scelta consapevole di prodotti ecologici da parte dei consumatori: sono i consumatori, con il proprio comportamento in fase di acquisto, a stabilire ciò che viene prodotto. I consumatori possono ad esempio scegliere prodotti con etichetta bio provenienti dalla regione, rinunciare ai prodotti surgelati o scegliere la frutta e la verdura in base alla stagione.
  • Ecologizzazione delle abitudini alimentari: i consumatori possono contribuire all’ecologizzazione anche attraverso decisioni di base riguardo alla propria alimentazione, in particolar modo con la riduzione del consumo di carne e di prodotti di origine animale.
Sintetizzando i risultati dei vari studi sull’impatto ambientale del consumo di alimenti, è possibile ottenere le seguenti raccomandazioni per il consumatore finale per un comportamento orientato all’ambiente. Rispettando le seguenti regole di comportamento e relative agli acquisti si contribuisce a proteggere l’ambiente:
  1. ridurre il consumo di carne e prodotti animali a favore di cereali, frutta e verdura;
  2. rinunciare ai prodotti freschi provenienti da oltremare (o dall’Europa) per i quali non sia possibile escludere che siano stati importati per via aerea; acquistare prodotti svizzeri o regionali;
  3. acquistare verdura di stagione e rinunciare alle verdure coltivate in serre riscaldate;
  4. ridurre i rifiuti alimentari;
  5. ridurre il consumo di energia dell’economia domestica (cottura, frigorifero ecc.) e per gli acquisti (auto);
  6. acquistare prodotti freschi risp. refrigerati anziché prodotti surgelati.
L’idea del «ciclo di vita» del prodotto si è ormai affermata nel modo di pensare di molti consumatori e contribuisce a ridurre l’impatto ambientale degli acquisti di generi alimentari. È tuttavia rischioso generalizzare i risultati di singoli studi di casi perché i risultati spesso sono notevolmente influenzati dalle condizioni in cui è stato effettuato lo studio. Gli studi sugli ecobilanci sono importanti soprattutto per i singoli operatori del settore della produzione di generi alimentari.

 

CICLO DI VITA DEI PRODOTTI

L’idea del «ciclo di vita» del prodotto si sta imponendo nel modo di pensare di molte persone,
soprattutto grazie agli esempi tratti dal settore alimentare. Come dimostrano gli studi
svizzeri, le conoscenze portano anche a una riduzione dell’impatto ambientale degli acquisti
di generi alimentari. Il metodo continua tuttavia a presentare i maggiori vantaggi per quanto
concerne le decisioni concrete degli operatori del settore della produzione e lavorazione degli
alimenti.
 
Per approfondimenti si invita a voler scaricare l'allegato studio del 2010

e l'interessante  materiale prodotto da Federalimentare in collaborazione con Sistal (Società Italiana di Scienze e Tecnologie Alimentari) dal titolo "Sostenibilità ambientale del Sistema Agro Alimentare Italiano"

SISTALMarconi.pdf (3327690)

 

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