Marketing Enogastronomico
Certamente, abbiamo vini straordinari e vigneti meravigliosi. E il Mercato? Intendo dire: il Pubblico dove sta ?
Alcune iniziative sono encomiabili: le Fiere del Tartufo che spopolano tra Moncalvo e Murisengo attirano tante persone, ma non sempre quelle del target che si vorrebbe: l'unica fiera del tartufo che attira davvero il target interessante è quella di Alba, le altre sono frequentate da tanti pullman di allegri anziani. La Fiera del Bue Grasso di Moncalvo è un eccellente pretesto per una gita fuori porta, ma siamo ancora lontani dal "marketing dell'enogastronomia" che definisce flussi costanti di visitatori durante un periodo temporale ampio (primavera - autunno).
In Piemonte disponiamo dell'Università del Cibo, di Carlin Petrini, di Oscar Farinetti, di Cheese, di Eataly, ma NON siamo ancora riusciti a definire un sistema del turismo enogastronomico, fatto di integrazione tra territorio e prodotti.
Eppure, a prima vista, ci sono gli ingredienti. E allora cosa manca ?

temibili concorrenti
Forse non tutti sanno che le Regioni con il maggiore tasso di turismo enogastronomico sono la Toscana e la Romagna. Terre dai paesaggi ameni (non dissimili nell'area collinare rispetto al Piemonte) e dalle grandi carni (probabilmente quelle piemontesi sono anche migliori), dispongono però di alcuni grandi elementi di traino:
- la capillarità del servizio gastronomico di qualità
- la raggiungibilità
- la qualità dell'accoglienza
- la simpatia del servizio
- l'integrazione con il sistema del turismo culturale (Toscana)
- l'integrazione con il sistema turistico balneare (Romagna)